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Il motore elettrico: funzionamento senza emissioni

Il motore elettrico è definito «a emissioni zero» perché, a differenza di quello a combustione, non produce alcuna emissione diretta. È ormai assodato che le emissioni di CO2 nel traffico stradale possono essere ridotte solo se almeno una parte del parco veicoli viene elettrificata.

I veicoli elettrici hanno un impatto sul clima ampiamente inferiore rispetto a quelli a benzina o diesel, ma le emissioni non sono pari a zero. Spesso si dimentica infatti che le emissioni vengono generate non solo durante il funzionamento, ma anche durante la produzione e lo smaltimento delle auto elettriche. Dall’analisi del ciclo di vita emerge che un veicolo elettrico porta con sé un «bagaglio di CO2» nettamente superiore a quello delle auto con motore a combustione. Questo perché la produzione della batteria agli ioni di litio, che funge da serbatoio di energia, provoca elevate emissioni di CO2 ed è dispendiosa in termini energetici.

Volkswagen
Il SUV elettrico ID.4 di VW debutta come versione sportiva GTX con 299 cavalli. Fonte: Volkswagen

Le auto elettriche hanno senso quando fanno il pieno di elettricità verde

Il veicolo elettrico abbatte questo divario durante la circolazione. Il club automobilistico tedesco ADAC ha calcolato che lo svantaggio in termini di CO2 delle auto elettriche a batteria viene compensato a partire da percorrenze comprese tra 50’000 e 100’000 chilometri. Il fattore decisivo non è la tecnologia di propulsione, ma l’energia utilizzata. La mobilità elettrica ha quindi senso solo se l’elettricità proviene da impianti eolici, idroelettrici e fotovoltaici, ovvero se è a emissioni zero.

Un e-drive sull’asse anteriore e uno su quello posteriore e il pacco batterie nel pavimento del veicolo: La Tesla Model con trazione integrale. Fonte: Tesla

Nel 2017 la società di consulenza PA Consulting ha calcolato le emissioni di CO2 «well-to-wheel» (cioè dalla fonte di energia alla ruota) delle varie tecnologie di propulsione e ha stabilito che un veicolo elettrico alimentato con energia rinnovabile emette 5 grammi di CO2 per chilometro: la stessa quantità di un veicolo a CNG alimentato a biogas. L’Associazione traffico e ambiente (ATA) giunge addirittura alla conclusione che un’auto a biogas è preferibile a una elettrica in caso di percorrenze inferiori a 6000 chilometri all’anno.

La propulsione elettrica è tuttavia imbattibile in termini di efficienza e prestazioni chilometriche. I motori elettrici possono raggiungere un rendimento nettamente superiore al 95%: ciò significa che il 95% dell’energia spesa può essere utilizzata per la propulsione. Al contrario, i motori convenzionali diesel o a benzina con un rendimento compreso tra il 25 e il 40% sono, di fatto, centrali termoelettriche su ruote.

 

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