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In Germania, un pedaggio sui camion ha portato a un aumento significativo delle vendite di camion a CNG o LNG. In questo contesto, cosa vi aspettate dalla riduzione della TTPCP per veicoli commerciali con sistemi di propulsione privi di carburanti fossili? Ci auspichiamo di raggiungere la massima riduzione possibile, almeno il 50%. Considerando che la tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni ammonta in media a 10 000 franchi per camion e per anno, questo sarebbe un vantaggio considerevole per le aziende di trasporto. Diverse aziende di trasporto tengono già conto di questa riduzione in fase di pianificazione dell’acquisto di veicoli. Quali sono le conseguenze per voi in quanto fornitore di energia? Siamo pronti a investire in nuove stazioni di rifornimento se la domanda dovesse aumentare di conseguenza. L’economia circolare sta diventando sempre più importante. Come e con quali mezzi Holdigaz intende chiudere il circolo? Holdigaz sta facendo grandi investimenti nel settore delle energie rinnovabili, in particolare nella produzione di biogas. La nostra azienda Ecorecyclage a Lavigny VD produce, allo stesso tempo, biogas e compost ed è un buon esempio di economia circolare. Attualmente, a partire da tre siti, immettiamo più di 25 milioni di kWh di biogas nella rete del gas, il che corrisponde al consumo medio annuo di circa 1700 economie domestiche. Inoltre, stiamo seguendo con attenzione gli sviluppi del power-to-gas, della tecnologia Pyreg e di altre tecnologie. Dalla sua sede di Vevey, Philippe Petitpierre guida Holdigaz SA in qualità di Presidente e CEO. Fonte: Holdigaz/M. Baertsch In Francia, il biogas agricolo viene sempre più spesso immesso direttamente nella rete. Holdigaz percepisce anche una domanda crescente da parte del settore agricolo? Sì, l’agricoltura mostra grande interesse per la produzione di biogas. Diversi progetti sono attualmente considerati o sono già in fase di pianificazione. Come da lei menzionato, il gas rinnovabile viene prodotto nell’impianto di biogas di Ecorecyclage SA a Lavigny. State progettando altri impianti di questo tipo per soddisfare la crescente domanda di biogas o ne disponete già abbastanza? Gestiamo anche due impianti per il trattamento e l’immissione di biogas nei Comuni vodesi di Roche e Penthaz, mentre un quarto impianto, attualmente in costruzione, entrerà in funzione alla fine dell’estate. Un quinto impianto è in fase progettuale. L’obiettivo dell’industria svizzera del gas, entro il 2030, è una quota del 30% di gas rinnovabili nel mercato del riscaldamento. Di conseguenza, un aumento della produzione di biogas e di gas rinnovabili è indispensabile, sia per il riscaldamento che per la mobilità.«Siamo pronti a investire in nuove stazioni di rifornimento.»
I certificati di biogas riconosciuti in tutta Europa e il commercio di biogas regolamentato e transfrontaliero rappresenterebbero in questo caso un valore aggiunto per l’industria del gas? Certamente, ma per il momento puntiamo sulla produzione locale. Non possiamo fare affidamento solo sui Paesi stranieri. Quanta CO2 potrebbe risparmiare Holdigaz Groupe all’anno aumentando la produzione di biogas? Se, per esempio, raggiungiamo 100 GWh di biogas all’anno entro il 2030, le emissioni di CO2 si ridurranno di circa 20 000 tonnellate, rispetto ai 1500 GWh di gas naturale e biogas acquistati ogni anno dai nostri clienti. Dal ottobre 2019 compensiamo al 100% le emissioni derivanti dalle vendite di gas naturale ai nostri clienti finanziando progetti di protezione climatica riconosciuti da myclimate. A livello globale e non locale, parliamo quindi di 300 000 tonnellate di risparmio di CO2 all’anno. Le emissioni di CO2 sono un problema globale e non locale per il nostro pianeta.«Le emissioni di CO2 sono un problema globale e non locale per il nostro pianeta.»
Quali progetti ha Holdigaz Groupe in altri settori, per esempio in quello di power-to-gas? Per creare valore aggiunto dalla CO2, usiamo, ad esempio, il calore generato dalla metanazione per le serre. Holdigaz possiede la quota maggiore nel progetto Nordur, che gestirà un grande impianto di power-to-gas in Islanda per la produzione di gas rinnovabile. Stiamo inoltre esaminando la produzione di idrogeno per l’immissione diretta nella nostra rete. Un’altra possibilità è quella di combinare questa energia con la CO2 per produrre metano, cioè gas naturale sintetico generato da un processo di metanazione mediante il processo Sabatier. Oltre a ciò, monitoriamo costantemente gli ultimi sviluppi tecnologici per essere sempre al passo coi tempi. Quali sfide si presenteranno quando l’idrogeno verrà trasportato tramite le reti del gas? Le sfide sono enormi! Si tratta soprattutto di garantire la compatibilità delle nostre reti e dei nostri impianti, ovvero dei veicoli a idrogeno - dalle caldaie ai forni alle automobili e così via - e di misurare la quantità di energia venduta ai nostri clienti. A causa dei diversi gas, il metro cubo venduto non corrisponderebbe più alla stessa quantità di energia. Considerata la forte concorrenza del settore elettrico, saremo in grado di produrre maggiori quantità di idrogeno dalle energie rinnovabili? È questa la domanda centrale! (jas, 30 aprile 2021)«Un aumento della produzione di biogas e di gas rinnovabili è indispensabile, sia per il riscaldamento che per la mobilità.»