La Svizzera non è l’unico paese a chiedersi su quali motorizzazioni puntare per ottenere una decarbonizzazione efficace del settore dei trasporti. Succede anche in Francia, dove un’équipe di esperti è giunta alla conclusione che il biogas potrebbe essere un’ottima opzione.
Non l'intero ciclo di vita, ma anche l'approccio «dal pozzo alla ruota» per i vettori energetici stessi dovrebbe essere considerato per una logistica più rispettosa del clima. Fonte: Carbone 4
Il settore della mobilità deve reinventarsi per reagire al cambiamento climatico. Questo cambio di paradigma richiede nuove tecnologie e possibilità d’utilizzo. Per ottenere risultati rapidi, occorrono però due cose: mettere in campo qualsiasi soluzione possibile e garantire l’imparzialità rispetto alle diverse tecnologie. Proprio in questo spirito, gli esperti di
Carbone 4 hanno stilato uno studio che consente di confrontare e studiare le varie opzioni disponibili, dal biogas alla propulsione elettrica ibrida, passando per i biocarburanti liquidi e l’idrogeno.
Specializzata in strategie per la riduzione del CO
2 e di adeguamento al cambiamento climatico, la società indipendente di consulenza con sede a Parigi ha analizzato le varie motorizzazioni per i
veicoli commerciali leggeri, gli
autobus e gli
autocarri. Uno dei suoi principali criteri di confronto è l’impronta carbonica prodotta in tutto il ciclo di vita dei singoli veicoli, considerando quindi produzione, utilizzo, smaltimento dei mezzi e i risultati dell’analisi «Well to Wheel» dei relativi vettori energetici..
In Svizzera, Krummen Kerzers è considerato un pioniere nel settore delle spedizioni con il suo uso di camion LNG e CNG. Fonte: Krummen Kerzers AG
Gli esperti sono giunti alla conclusione che i veicoli a biogas consentono di risparmiare il 75 percento di anidride carbonica rispetto ai diesel – e ciò a prescindere dal fatto che siano
veicoli commerciali leggeri,
autobus o
autocarri. Il fatto che l’impronta carbonica sia così contenuta è dovuto sia al fattore europeo di emissione, pari a 44 g CO
2e/kWh
3, sia sull’assunto che sia realizzabile un’ibridazione leggera dei veicoli a CNG. Sempre secondo lo studio, i veicoli elettrici garantirebbero una riduzione compresa tra il 60 e l’85 percento indipendentemente dal mix elettrico nelle varie regioni.
Inoltre, gli
esperti di Carbone 4 vedono un grande potenziale anche negli
autocarri a celle a combustibile, a condizione che l’idrogeno per la propulsione venga prodotto per elettrolisi impiegando energia elettrica da fonti rinnovabili. I padri dello studio sottolineano però che ci vorranno ancora anni prima che la produzione di idrogeno a basse emissioni di CO
2 riesca a coprire il fabbisogno di H
2 del settore dei trasporti e dell’industria.
In uno scenario ottimistico, dunque, i francesi ipotizzano che, entro il 2050, un quarto degli autobus e truck sarà
alimentato a biogas. Nella peggiore delle ipotesi, invece, prevedono che questo tipo di propulsione arriverà a una quota di mercato del 12 percento. Volete scoprire il contenuto dello studio? Le conclusioni
sono riassunte in questo PDF. Per ulteriori dettagli consigliamo di seguire il webinar di un’ora e mezza.
(jas, 16 febbraio 2021)
https://youtu.be/ygVOOqvwq8A