Le emissioni complessive delle auto svizzere dipendono fortemente dalla composizione della flotta. L’Empa ha analizzato, sulla base di tecniche di deep learning, i motivi per cui, nonostante i progressi tecnologici, non si notano miglioramenti nei valori di CO2.
Il team di ricerca dell'Empa con Naghmeh Niroomand, Christian Bach e Miriam Elser ha trovato un modo per calcolare con più precisione le emissioni di CO2 delle flotte di veicoli. Fonte: Empa
Malgrado le ottimizzazioni apportate a livello tecnologico, la flotta di autovetture svizzera registra da anni valori di emissione elevati. Per individuare le cause esatte e discutere possibili soluzioni,
il team di ricercatori Empa, composto da Naghmeh Niroomand,
Christian Bach e Miriam Elser, ha esaminato un’ampia serie di dati sui veicoli avvalendosi di tecniche di deep learning. Il settore dei trasporti è responsabile di circa un terzo delle emissioni di CO
2 svizzere. Per raggiungere gli obiettivi di riduzione è necessario sostituire i vettori energetici fossili nel settore della mobilità con fonti rinnovabili, come ad esempio
il biogas o gli
e-fuel, e diminuire il consumo energetico totale.
Negli ultimi decenni le auto nuove hanno subito numerose modifiche tecniche, a cominciare in particolare dalle dimensioni – sempre più grandi e pesanti – e dalla maggiore presenza di SUV nelle singole categorie. Operare una suddivisione in quelle tradizionali – piccole, medie, superiori e di lusso – è praticamente impossibile. Le cilindrate inferiori e la migliore performance dei motori rendono sempre più difficile, anche per il legislatore, classificare i veicoli e calcolare il consumo e i valori di emissione delle flotte.
Grazie ad
approcci matematici e tecniche di deep learning, i ricercatori Empa sono riusciti a suddividere i veicoli in segmenti unitari in base a caratteristiche simili. Si tratta di una svolta importante, in quanto permette di determinare le future
emissioni reali di CO2 della circolazione stradale. In particolare la crescente elettrificazione renderà presto molto più difficile distinguere il consumo di energia nel traffico stradale da quello in altri usi stazionari. Limitata è inoltre l’attendibilità dei valori di omologazione CO
2 rispetto alle emissioni effettive di masse dimostrate. Il divario tra questi valori è passato dal 9 al 42%, con un conseguente falso risparmio di emissioni pari a 31 g CO
2/km. «Partendo da un approccio innovativo siamo in grado di prevedere con esattezza le emissioni di CO
2 in funzione dei segmenti e di stilare uno studio dettagliato dei principali fattori che influenzano le emissioni medie della flotta» spiega Niroomand.
Fonte: Empa
La soluzione proposta dai ricercatori Empa consente una classificazione automatica precisa dei veicoli di grandi banche dati, il che a sua volta facilita l’analisi di modifiche che interessano la flotta. Oltre a ciò elimina i fattori soggettivi ed empirici, riducendo gli errori di classificazione e rendendo comparabili le banche dati di tutto il mondo. Per la Svizzera,
Naghmeh Niroomand, Christian Bach e Miriam Elser hanno così potuto calcolare le emissioni medie di CO
2 delle autovetture di nuova immatricolazione, che si discostano solo dell’1,1% dalla stima
ufficiale dell’Ufficio federale dell’energia (UFE).
Sulla base dei dati analizzati, gli
esperti Empa hanno anche constatato che nelle zone rurali, in cui vive circa un terzo della popolazione, l’auto privata continua a essere il mezzo di trasporto più frequente a causa della mancanza di alternative di trasporto attraenti. Hanno inoltre rilevato che nonostante l’elevata accettazione dei mezzi di trasporto pubblici in Svizzera (59%) i due terzi dei chilometri-persona totali vengono ancora percorsi in auto.
I veicoli CNG, come la flotta della Coca-Cola, che funzionano con biogas nei loro serbatoi, sono virtualmente neutrali per il clima. Fonte: CNG-Mobility.ch
È quindi ancora più importante che non vangano utilizzati vettori energetici fossili. I veicoli a CNG sono un’alternativa interessante. Rispetto ad altri motori a combustione, già utilizzando il gas naturale emettono fino al 25% in meno di CO
2. La loro emissione di ossidi di azoto (NO
X) si riduce del 95%. Se alimentati
a biogas – che si tratti di
utilitarie o
autocarri – sono addirittura praticamente neutri in termini di CO
2.
«I nostri risultati mostrano che le emissioni medie di CO
2 delle varie categorie di veicoli sono molto variabili» afferma Niroomand. È vero che un numero maggiore di veicoli più piccoli ridurrebbe probabilmente le emissioni di CO
2, ma secondo la ricercatrice sarebbe più importante diminuire la quota di SUV o acquistare veicoli con prestazioni inferiori della stessa categoria. Ciò contribuirebbe a decarbonizzare più efficacemente la flotta di autovetture.
(jas, venerdì 31 dicembre 2021)
Quota di veicoli SUV nelle singole classi di veicoli e nelle regioni della Svizzera. Fonte: Empa