Portale per una mobilità più sostenibile
Quali obiettivi specifici vi siete posti come Consorzio e in che misura i provvedimenti del PNRR sosterranno il CIB nell’attuazione? Grazie alle dieci azioni previste dal progetto «Farming for Future» abbiamo stimato che il settore agricolo potrà produrre circa 6,5 miliardi di m3 di biometano entro il 2030 e creare così 25’000 nuovi posti di lavoro. Rispetto a questo obiettivo di produzione, il PNRR rappresenta un importante piano di azione che permetterà di programmare investimenti nel settore agricolo partendo da progetti immediatamente cantierabili grazie ad un ampio processo di riconversione di moltissimi impianti biogas esistenti verso il biometano. Inoltre, i provvedimenti di riforma connessi agli investimenti del PNRR saranno importanti per superare le criticità che ad oggi hanno frenato il pieno sviluppo delle iniziative agricole.«I vari attori del mercato sono collettivamente coinvolti in un processo di trasformazione in cui il biogas agisce da anello di giunzione lungo la catena del valore.»
Il trasporto pesante rappresenta un’opportunità per la decarbonizzazione. A Rimini e Torino ci sono già due distributori di biogas liquefatto (rispettivamente LBG e Bio-LNG). Quali piani state perseguendo in proposito? Il decreto biometano del 2018 ha promosso anche l’incentivazione per la diffusione di impianti di liquefazione e distribuzione di Bio-LNG. Ad oggi, ci sono in Italia circa venti progetti già in cantiere o in via di autorizzazione di impianti per la produzione di Bio-LNG agricolo, sono presenti una novantina di distributori di LNG e sono circa 3000 i mezzi a Bio-LNG. Come CIB siamo impegnati affinché si possano sviluppare nuovi hub di Bio-LNG per ridurre la distanza percorsa dal carburante (oggi importato dai terminal di Barcellona o Marsiglia), per favorire una maggiore indipendenza dalle fonti di gas esterne al Paese e un abbattimento quasi totale delle emissioni di CO2 e di particolato. Abbiamo recentemente costituito la prima cooperativa agricola - Cooperativa Verdemetano - di cui fanno per ora parte circa venti aziende agricole, che ha l’obiettivo di aggregare e valorizzare sul mercato la produzione di biometano, attraverso partnership forti anche nel mercato dei biocarburanti avanzati. Questa iniziativa agricola, aperta a tutti i futuri produttori, ha tra i suoi punti di forza: la presenza capillare sul territorio, la forza organizzativa, la lunga esperienza maturata negli anni.«Già un obiettivo del 10% di gas rinnovabile nelle reti entro il 2030 ridurrebbe le emissioni del 55%.»
Il biogas è CO2-neutro ed è quindi un carburante ideale. Perché pensa che il biogas non ha la stessa risonanza riservata all’elettromobilità? Il biogas non è attraente? Credo che il lavoro svolto in questi anni dal Consorzio abbia permesso di far conoscere le potenzialità del biogas integrato all’interno dell’azienda agricola. La nuova agenda politica e la rinnovata sensibilità dei consumatori verso prodotti sempre più green e sostenibili ci permetteranno di ritagliarci maggiori spazi di dialogo nell’ambito del dibattito sulla strategia climatica e sulla pianificazione nazionale in tema di transizione ecologica. L’approccio multisettoriale e di sistema del PNRR pongono le basi per una maggiore conoscenza e scambio di informazioni tra mondo industriale e mondo agricolo sulle potenzialità del biogas. I diversi player del mercato, dalle industrie che intendono produrre in modo più sostenibile, a chi gestisce il trasporto del gas per le potenzialità del biometano di rendere green la rete, alla logistica che sempre di più si rivolge al bio-LNG, saranno spinti verso un percorso di transizione in cui il biometano rappresenta un anello di congiunzione tra le diverse filiere.«Il governo considera il biogas come una fonte energetica strategicamente importante, soprattutto per i settori difficili da elettrificare.»
Cosa ci vorrebbe perché il gas naturale/biogas fosse considerato un carburante alternativo sullo stesso piano dell’elettromobilità? Nelle nostre imprese agricole, grazie alla digestione anaerobica, possiamo produrre per diversi mercati delle rinnovabili, elettrico programmabile e biometano per trasporti o per usi finali. Siamo convinti che il percorso di transizione verso il traguardo di un’economia «net zero» debba prevedere un mix equilibrato di risposte, superando approcci ideologici. La mobilità a biometano è sicuramente una soluzione immediata per il trasporto leggero in Paesi come l’Italia che ha una rete distributiva capillare e di medio lungo periodo per il trasporto pesante, il settore agricolo e navale. Secondo lo studio «Gas for Decarbonisation. Pathways 2020-2050» di Gas For Climate, sfruttando il pieno potenziale del biometano si possono risparmiare 200 miliardi di euro rispetto a uno scenario full electric. (cst, 21 maggio 2021)«Il biogas ha le stesse proprietà del gas naturale, ma è rinnovabile.»